Posizioni Organizzative al MEF: venghino Signori, venghino!!!
Ancora una volta siamo costretti ad assistere e denunciare uno spettacolo poco edificante per una Amministrazione sempre più in balia degli eventi e di persone messe nei posti meno appropriati e più sensibili…
Le Posizioni Organizzative non potevano, certo, sottrarsi a questo modo di gestire le famose “Risorse Umane”, da parte dei vertici di questa Amministrazione.
Si fa presto a parlare di rapporto di lavoro di tipo privatistico, di meritocrazia, di valutazione delle performance, professionalità, di valorizzazione dei Titoli di studio, opss forse questo in Italia non vale, e poi vedere come vengano assegnate le Posizioni Organizzative al MEF.
Nascondendosi dietro alla dizione di “incarico fiduciario” tutto diventa lecito, parenti, amici, lacchè e quant’altro vengono accontentati, basta essere una Area III e la norma è rispettata.
Norma giuridica e contrattuale forse, ma la norma “morale” quando cercheremo di rispettarla?
Anche se per noi è inutile e superfluo dirlo, precisiamo che non parliamo di tutte le Posizioni Organizzative assegnate, saremmo sciocchi solo a pensarlo, ma di alcune, che siano tante o poche non sta a noi valutarlo, e sicuramente qualcuna assegnata a “capocchia” c’è!
Basta considerare le differenze con la quale sono state gestite le varie designazioni in giro per le sedi del MEF, per capire che forse qualcosa che non va c’è.
Alcuni Dirigenti/Direttori hanno chiamato tutti gli interessati e parlato con loro, altri hanno agito in gran segreto, chi ha comunicato il work in progress e chi ha detto tutto a cose fatte, chi ha utilizzato il metodo dell’anzianità di servizio e chi la posizione economica, chi ha tirato a sorte e chi ha effettuato interpelli, chi ha nominato personale in comando da altre realtà lavorative bollando in quel modo il personale MEF che poteva essere nominato, chi, chi… a “capocchia”, appunto.
Uno dei frutti di tutta questa approssimazione, oltre al diffuso malcontento, è che molti Funzionari hanno respinto al mittente la proposta di designazione rifiutando l’incarico (e dei soldi che ciò comportava) oltre ad un “riconoscimento personale” indiretto.
A questo punto le cose sono due: o i nostri colleghi che aspettano da anni il riconoscimento al proprio lavoro ed alla propria disponibilità sono impazziti o sotto sotto hanno fiutato “puzza di bruciato” senza vedere l’arrosto.
Non crediamo alla prima ipotesi per cui resta la seconda, e resta l’ipotesi che tali designazioni siano state fatte male, senza una reale ed attenta valutazione delle professionalità a disposizione di quell’Ufficio/sede, senza un’attenta “Guida” da parte dei vertici di Roma, che ancora una volta lasciano la “periferia” al proprio destino.
Un’Amministrazione, realmente attenta al “Benessere Lavorativo” dei propri dipendenti, si dovrebbe interrogare del perché di tali comportamenti e, se alcuni colleghi (più di uno in quell’Ufficio) rifiutano la designazione, dovrebbe sentirli e valutate le loro osservazioni; invece cosa accade al MEF? Si prendono le Posizioni Organizzative individuate per quella sede e si stornano ad altra sede, basta poco che ce vò?
Spiegazioni? Informative? Un perché ed un per come? Nulla! Noi siamo la Tua Dirigenza Tutto creiamo, Tutto disfiamo, punto!
Sarebbe stato interessante sapere su quali considerazioni sia stata scelta quella sede come nuova destinataria di Posizioni Organizzative piuttosto che un’altra; si sono valutati i carichi di lavoro? È quella col Direttore più simpatico? Il Personale è il più meritevole? Fa meno assenze? Che dire!!!
Le Posizioni Organizzative oltre al riconoscimento di professionalità/disponibilità hanno lo scopo di incentivare/stimolare la crescita e la professionalità il senso di appartenenza di tutti, creando meccanismi virtuosi e non demotivando il personale, mortificando il merito, le competenze e la Dignità dei lavoratori.
Ma, tranquillo/a, tanto facciamo a rotazione e tra due anni designo Te!
21/12/2016
Coordinamento MEF
Walter Marusic