MEF: RITORNO AL PASSATO!

Parte al Ministero dell’Economia e delle Finanze lo ‘smart working’, il ‘lavoro agile’.

“Il Mef è una delle prime pubbliche amministrazioni ad attuare la direttiva sullo smart working nella P.A “. Lo smart working – come pure sottolineato dalle due esponenti del Governo – non è solo uno strumento di welfare o un servizio di conciliazione dei tempi di vita, ma l’inizio di un mutamento più profondo del lavoro in cui si riconoscono sempre di più i risultati e gli obiettivi raggiunti e non soltanto le ore di lavoro prestate.

L’attività lavorativa può essere svolta al di fuori della sede ordinaria per un massimo di 6 giornate al mese.

Correva l’anno 2017, quando furono vergate queste frasi…. sono passati più di 6 anni e siamo perfettamente allo stesso punto di partenza; con delle aggravanti rispetto al 2017: l’avanzamento spinto dell’informatizzazione e delle attività lavorative (smartabili), il pieno superamento della fase pandemica e tutto quello che ha comportato anche per quanto riguarda il cambiamento delle abitudini di vita, la disponibilità delle apparecchiature necessarie e quant’altro.

Nonostante tutto questo, oltre ad illustrarci la “costruzione di un nuovo modello di lavoro”, non si riesce a superare lo scoglio del “fino a 6 giorni”.

Perché? …sarebbe bello saperlo!

Forse perché la nostra classe Dirigente (non tutta chiaramente) necessita di un paracadute gestionale, non riuscendo/volendo esercitare il proprio ruolo nel rispetto delle norme e dei CCNL e valutare chi, all’interno di regole prefissate, può svolgere la propria attività lavorativa presso un’altra sede rispetto al proprio Ufficio?

Ci spiace tornare sull’individuazione dello stesso punto di criticità di ogni ipotesi di cambiamento nella classe Dirigente.

La questione sembra ancor più di “lana caprina” se riflettiamo sui numeri di cui stiamo parlando e sul vincolo del “fino a….”; per cui il Dirigente, nell’alveo della propria autonomia, ha o dovrebbe avere a disposizione tutti gli strumenti per valutare i propri collaboratori e di conseguenza dare la fruibilità delle giornate previste, siano 6 o 8 o 10.

Ma potrebbe essere proprio questa la chiave di volta: ha il Dirigente la capacità/voglia di discernere caso per caso?

Se guardiamo da dove siamo partiti: “fino a 6 giorni” nel 2017, per arrivare al: “fino a 6 giorni” nel 2023, forse la considerazione da farsi, nonostante si sia passati per una fase dove gli 8 giorni erano fruibili, non può essere che negativa.

Dimostri la nostra classe Dirigente di saper gestire il proprio ruolo, di saper affrontare le nuove sfide che si presenteranno man mano. Non sempre il narcisismo o l’ambizione sono fattori negativi. Continuare ad essere considerata un’Amministrazione all’avanguardia che traina le altre Amministrazioni è un fiore all’occhiello che ci farebbe piacere poter continuare ad indossare.

Ci è stato obiettato che non Tutte le Anime del nostro Dicastero sono pronte anche strutturalmente a gestire lo smart-working, sicuramente è così e noi lo sappiamo bene.

La parte più forte della nostra Amministrazione sia da traino per quella che, per svariati motivi, è in ritardo o ha più difficoltà nell’attuazione del Lavoro Agile.

Potete trovare l’articolo completo del 2017 all’indirizzo: https://www.mef.gov.it/inevidenza/Smart-Working-al-Mef-Parte-a-luglio-per-i-primi-200-dipendenti/

Roma, 22/03/2023

                                                                                                     Il Coordinatore Nazionale

                                                                                                              Walter Marusic 

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