Il MEF e i corridoi chiacchieroni!
Come sempre girano più notizie tra i corridoi e nei bar che dagli organi preposti, ma ormai, al MEF ci abbiamo fatto l’abitudine… purtroppo.
L’argomento questa volta riguarda la procedura concorsuale delle Progressioni Economiche Verticali – i passaggi d’Area – previsti per il prossimo mese di novembre.
Come se non bastasse rilevare l’esiguo (ridicolo?) numero dei posti messi a disposizione dall’Amministrazione, la stessa sembra stia facendo di tutto per complicare gli aspetti più pratici.
Sinceramente pensiamo che si sarebbe potuto utilizzare la stessa procedura adottata per la selezione delle PEO del 2016, con la quale ognuno di noi effettuò i test stando alla propria postazione, utilizzando la strumentazione assegnata dall’Amministrazione e con personale addetto alla “sorveglianza”. Non ci ricordiamo, in questo caso, di grossi problemi, stress o quant’altro.
In fondo, a pensarci bene, con la procedura, che pare stiano mettendo in atto i nostri vertici, sarà sufficiente risolvere la questione dei “fragili” ai quali andrà assicurato un percorso in entrata/uscita nonché la postazione nel massimo della sicurezza.
Poi c’è da gestire il personale in smart-working che dovrà rientrare, con la conseguenza di fargli perdere o spostare le eventuali giornate di smart.
Inoltre, teniamo a mente, che tutta l’operazione impegnerà i partecipanti dalle due alle tre giornate: una per la simulazione (obbligatoria) e una/due per lo svolgimento dei TEST veri e propri.
Magari al posto delle simulazioni si sarebbe potuto pensare ed attivare un Tutor sulla Intranet, senza dover far spostare i colleghi, ma forse sarebbe stato troppo complicato.
A tutto ciò si aggiunge che, sempre secondo le voci di corridoio, le date individuate per eseguire tali simulazioni (30/31 ottobre) cadono proprio nel bel mezzo di un possibile/probabile “ponte” del 1° novembre.
Altra indicazione che, secondo i ben informati, provengono dal DAG è che: “la stanza dove i candidati dovranno sostenere la prova scritta dovrà essere diversa da quella dove abitualmente presta l’attività lavorativa”, indicazione che vuol dire tutto e nulla.
Non vuol dire raggruppare i concorrenti in una o più stanze vuol dire semplicemente cambiategli stanza, punto.
Ed ecco, a tal proposito, la conseguente indicazione operativa che circola informalmente: “Per rispettare le indicazioni del DAG (?) il personale interessato alla procedura sarà allocato in stanze diverse da quelle ove presta servizio”.
E nelle sedi dove non sarà possibile effettuare il gioco dei quattro cantoni? Beh in quel caso si predisporranno sale “uniche” nelle quali i concorrenti si daranno il cambio dopo, ci si augura almeno, aver sanificato le postazioni.
Ci preme ricordare, a partire da noi stessi, che stiamo parlando di procedure che dovrebbero tener conto dell’esperienza e professionalità maturate ed effettivamente utilizzate dall’Amministrazione di appartenenza….dunque riconoscimento delle vecchie e care “mansioni superiori” svolte dal dipendente.
Perché l’Amministrazione abbia deciso di andarsi a complicare la vita, non sua chiaramente ma dei collaboratori, sinceramente ci sfugge.
Collaboratori ai quali fino a ieri la stessa Amministrazione ha chiesto di “ogni donde” senza domandare prima se sapessero o meno rispondere alla domanda: “Cosa si intende generalmente per Quantitative Easing?”.
Intanto, in attesa che l’Amministrazione si organizzi per questo Concorso, siamo arrivati al 26 ottobre senza che sia stata diramata “Ufficialmente” la benché minima informazione in merito a date, orari, metodologie per chi sarà in sede, in smart, in ferie, sui “fragili”…nulla!
Ma si sa che a queste cose, nel MEF, ci pensano i corridoi.
Roma, 26/10/2023
Il Coordinatore Nazionale
Walter Marusic
Ma almeno le graduatorie provvisorie, in base ai titoli e gli anni di servizio, si potrebbero pubblicare?
Condivido, anche questa è stata un’altra occasione per il MEF per dimostrare di essere efficiente ed efficace.
Come era il titolo del film? Non ci resta che piangere.