Contratto Integrativo – 2
Si è tenuto ieri un nuovo incontro per discutere sul rinnovo del Contratto Integrativo di Amministrazione.
Tale incontro era iniziato con i migliori auspici, in quanto l’Amministrazione era riuscita dopo tante richieste del passato a portare al tavolo alcuni elementi conoscitivi fondamentali per il proseguo della contrattazione, ma le buone notizie, purtroppo, finiscono quì.
Come Vi abbiamo più volte comunicato i nodi che non si riescono a districare sono due: il peso dei Turni e la non volontà da parte Amministrativa di far, concretamente, partire le Posizioni Organizzative.
Turni: il peso di questo istituto sul FUA è molto cospicuo per questo ci pare ovvio rivederne l’uso in virtù del forte ridimensionamento del FUA stesso.
Non capiamo in base a quale criterio, a fronte di un forte ridimensionamento del FUA appartenente a Tutti i colleghi, la quota riservata ai turni non deve essere rivista.
Le OO.SS. hanno offerto varie proposte risolutive del problema ma tutte fondamentalmente volte ad un più approfondito controllo sugli Uffici che realmente hanno bisogno di far effettuare turni riducendo/eliminando quelli che usano i turni come “regalie”.
Dopo 5 ore di confronto la controproposta – INACCETTABILE – è stata quella di ridurre del 5% l’importo orario del turno stesso, della serie: i colleghi continuano a prestare le stesse ore di servizio (turni), ricevendo una indennità di turno ridotta del 5%, da quale mente escano certe idee non è dato sapere, per fortuna!
Sappiamo, perfettamente, che per i Direttori Generali rinunciare a qualcosa può essere traumatico, ma non è più assentibile fare figli e figliastri all’interno della stessa Amministrazione, in tempi di notevoli ristrettezze economiche Tutti dobbiamo fare un passo indietro, tutti dobbiamo cedere qualcosa, soprattutto da parte di chi ha posizioni di vantaggio rispetto ad altri colleghi, per questo è giunto il momento di una nuova regolamentazione dei turni.
La discussione sulle Posizioni Organizzative di fatto non è proprio partita, forte è l’ostruzionismo da parte Amministrativa su questo punto, che ha inserito nella bozza di Accordo la proposta di rinviare il confronto sulla questione all’avvenuto riordino del MEF, proposta apparsa più una provocazione che altro.
E’ troppo facile, riempirsi la bocca di Sivap, Sivad, Meritocrazia e quant’altro e poi abbandonare a se stessi i tanti Funzionari, al centro così come in periferia, che hanno la responsabilità di interi Uffici, alcuni con pesanti problemi organizzativi, non è più possibile rinviare il confronto su questo tema.
L’attivazione delle Posizioni Organizzative, è una Nostra battaglia che portriamo avanti da tempo, il giusto, ancorché minimo, riconoscimento delle alte professionalità che esistono all’interno della nostra Amministrazione, continueremo su questa strada.
C’era e ci sarà molto altro su cui discutere e confrontarci: la situazione degli Idonei, nuove figure lavorative quale i RIT, ad esempio, ma visto l’impasse, che si era raggiunto, alle 21.00 passate si è deciso di aggiornarci ad altra data, anche per dare altro tempo all’Amministrazione per ritornare sui propri passi e formulare idee quanto meno logiche e meno irritanti al contrario di quelle presentate, fino ad ora.
Vi ricordiamo che il Contratto Integrativo in esame andrà in vigore dal 2013, per cui abbiamo il tempo per lavorare bene su un Contratto che ci impegnerà tutti per i prossimi anni.
Walter Marusic
Coordinatore Nazionale MEF
Mi fa piacere che si inizi a parlare di posizioni organizzative. In periferia la situazione è la seguente : dirigente che ha due sedi, una in cui è titolare ed un’altra in cui è reggente, in più come è ben noto hanno incarichi come revisori presso ASL, Aereoporti, Case popolari , Aziende Speciali, Camere di Commercio ed altri enti che richiedono una presenza continua degli stessi per l’espletamento dei dovuti controlli oltre alle assenze per partecipare alle riunioni dei consigli di amministrazione e per altre incombenze .
Il problema qual’è? Il sostituto del dirigente negli uffici periferici, su 5 gg per 3 gg. e a volte anche 4, sostituisce il direttore, prendendosi tutte le responsabilità dalla firma digitale sui pagamenti a tutte le altre responsabilità previste per il sostituto, ed il direttore titolare presso il suo ufficio quando tutto va bene è presente per due giorni,(in quei giorni deve partecipare inoltre alle riunioni presso l’INPS), tenuto conto di quanto sopra specificato, aggiungendo altresì la fruizione delle ferie .
I dirigenti prendono tutti i giorni il buono pasto (e non si capisce il perchè) pur non venendo in ufficio di pomeriggio. Inoltre la reggenza di un altro ufficio gli comporta il pagamento di una indennità oltre al pagamento della quota spettante al direttore per il raggiungimento degli obiettivi ed il pagamento della missione comprensiva di rimborso pasto pur non facendo nessun pomeriggio.
A chi sostituisce invece che oltre al proprio lavoro deve fare anche quello del dirigente, non spetta nulla, nè sul FUA e non spetta neppure un’ora di straordinario in più rispetto al restante personale. Questa situazione è ormai insostenibile, anche perchè il lavoro per noi è raddoppiato a seguito della chiusura delle Direzioni territoriali ed il passaggio del personale ai monopoli.
I dirigenti sono tutelati sotto ogni punto di vista, pur non lavorando loro prendono tutto e chi li sostituisce nulla, neppure un “GRAZIE”.
Scusate lo sfogo
Buongiorno,
sono perfettamente d’accordo con te, anche se il discorso sui Dirigenti è un po generico.
Anche per questo è stato gravissimo che “la triplice” si sia affrettata a firmare l’ultimo accordo sul contratto integrativo, senza affrontare minimamente la questione.
Questione che in periferia per evidenti motivi è vissuta, sicuramente, in maniera più pesante, ma Ti posso assicurare che anche al centro, soprattutto a causa di più pressanti mansioni, la questione è molto delicata e va risolta una volta per tutte e non rinviata a chissà quando!
Un Abbraccio.
Walter!