Chiusura sedi: ci mancavano anche i distratti!!!
Dopo tanti anni di onorato servizio, qualcuno decide (non entriamo nel merito della questione) che la nostra sede di servizio debba chiudere e che noi “umili” lavoratori del MEF dobbiamo (dobbiamo, non possiamo) cambiare appunto sede di lavoro, se va bene, o direttamente Amministrazione nella maggior parte dei casi.
Si sapeva da prima dell’estate ma si è arrivati al 5 novembre per emanare le “istruzioni d’uso” sul come e dove il personale doveva decidere di farsi trasferire.
Si sapeva che le possibili opzioni sarebbero state due, così come si sapeva che avrebbero avuto la precedenza le domande corredate da tutele “di natura soggettiva” quali L. 104/92 ecc., si sapeva che la mancata comunicazione di opzione prescelta tale “silenzio” si sarebbe tramutato in un trasferimento presso la RTS di cui la sede soppressa era articolazione.
Tutto si sapeva, non perché cartomanti ma più semplicemente perché sono informative ricevute in ultimo durante l’incontro del 28 ottobre u.s., e noi molte di quelle cose le abbiamo contestate, ma altri probabilmente erano distratti.
Si sapeva che nell’ istanza di trasferimento non ci sarebbe stata traccia del numero dei posti disponibili, in quanto come da Noi richiesto al tavolo negoziale: “visto che mi trasferite, datemi almeno massima libertà” nelle scelte.
Dove si evinca che non si possano fare domande “anche in soprannumero”, ci sfugge, ma sicuramente ce lo spiegheranno……, altra “concessione” dell’Amministrazione alle Nostre osservazioni è che non si parli di colloqui selettivi.
Riteniamo oltraggioso che un dipendente del MEF con 20/30 anni di servizio ed obbligato, ripetiamo obbligato, a trasferirsi si debba sottoporre ad un colloquio selettivo per essere accettato nella nuova sede di lavoro.
Qualcuno propose al massimo di far pervenire i curricula, ma non furono quelli distratti a proporlo!
Se un collega decidesse di trasferirsi direttamente in un’altra Amministrazione dovrà fare specifica richiesta, punto C) qual è la problematica? che si debba fare personalmente la domanda? bè neanche l’Amministrazione ci pare, abbia istituito il ruolo del cartomante!
Piuttosto non sarà che la problematica consista che, nel “concedere sin da ora il nulla osta” al trasferimento, si tolga di fatto “polpa da spolpare” dalle mani di qualcuno????
Tra le altre cose, si sapeva che le domande da presentare entro il prossimo 10 novembre sarebbero state valutate ed accettate\rifiutate e non utilizzate come sondaggio.
In casi come questi, di Amministrazioni solidali non sappiamo proprio cosa farcene, e lo stesso i Nostri colleghi, che hanno diritto e pretendono Dirigenti Capaci ed Onesti, informative chiare e tempistiche certe. E’ un Loro Diritto essere Tutelati soprattutto quando gli viene “stravolta la vita” lavorativa e non.
Per questo, all’ incontro, abbiamo sottolineato come dietro ad ognuno di quei circa 200 colleghi ci sono altrettante 200 famiglie.
Non Vogliamo Solidarietà, Vogliamo Chiarezza e Giustizia senza figli e figliastri.
Strano che una volta che vengono più o meno recepite le criticità sollevate dal tavolo sindacale qualcuno si distragga in questo modo.
Strano ancor di più che sia al tavolo che ora a istruzioni emanate nessuno, tranne Noi, faccia menzione della SSEF, ci pare che anche la Scuola sia stata “nominata” per cui debba uscire dalla casa del grande MEF e se per la sede Centrale ci sono ancora lavori in corso, per le sedi decentrate (Bari, Bologna, Milano, Palermo, Torino) la situazione resta precaria come per le RTS, si tratterà solo di una spiacevole, seppur reiterata, dimenticanza o c’è dell’altro?
Arriveranno anche ai colleghi della SSEF “istruzioni d’uso” come agli altri? E soprattutto quando?
Una cosa è certa, Noi non ci siamo Mai distratti, continueremo a vigilare e a tutelare i Nostri colleghi, magari proponendo di distribuire del caffè durante gli incontri con l’Amministrazione.
Hai visto mai….
Walter Marusic
Coordinatore Nazionale MEF