Buoni pasto: a pagare son sempre gli stessi…Noi!
In attesa di riscontri veri e non effimeri da parte dell’Amministrazione, purtroppo torniamo sulla questione della spendibilità dei buoni pasto e, come era prevedibile, il fenomeno si sta allargando a macchia d’olio su tutto il Territorio.
Se in Campania viene chiesto un “contributo volontario” sul valore nominale del Ticket, da altre parti si può usare il buono pasto fino al raggiungimento della metà del valore della spesa effettuata.
Tradotto (ma non per i colleghi che purtroppo lo sanno benissimo) vuol dire che se spendo 14 euro posso pagare con un Ticket e la differenza devo pagarla in contanti, di conseguenza sotto la soglia di 14 euro il ticket diventa inutilizzabile.
Il fenomeno deriva dal procedimento “al ribasso” con la quale ci si aggiudica o meno la gara d’appalto, con la conseguenza che la Società che vince la gara d’appalto rientra del minor guadagno rivalendosi sugli esercizi commerciali che a loro volta, indovinate su chi si rifanno?
Come sempre sull’ultimo componente della filiera: Noi e sempre Noi!
In un momento di grave crisi economica sempre più esercizi escono dalle convenzioni non accettando più i buoni pasto, vuoi per il ritardo con il quale vengono rimborsati i ticket, vuoi per “l’aggio” delle Società erogatrici, vuoi per il buco dell’ozono e lo scioglimento dei ghiacciai, e alla fine sta diventando un problema anche mangiare un panino.
A questo punto ci sono poche soluzioni: o si esercita il dovuto controllo su tutta la filiera, o si cambiano i criteri delle gare d’appalto!
Abbiamo portato a conoscenza dell’Amministrazione, nel caso non lo sapessero già, alcune azioni svolte in tal senso da ADICONSUM (comunicato stampa; denuncia alla Guardia di Finanza e quant’altro).
Ringraziando l’ADICONSUM per l’attività svolta ci auguriamo che altri si uniscano alla Nostra lotta, solo così potremmo ottenere risultati concreti e non chiacchiere!
Walter Marusic
Coordinatore Nazionale MEF