IL MEF ED IL LAVORO A DISTANZA!
Si è tenuto nella giornata di ieri un incontro “informale” con il Capo Dipartimento DAG, avente come oggetto l’informativa sulla paventata chiusura dell’Ufficio postale sito nel palazzo di Via XX Settembre, 97.
Il dato, secondo noi più rilevante, è quello che, partendo dalla chiusura dell’Ufficio postale, si è poi incentrato sul futuro prossimo del lavoro a distanza nelle sue sfaccettature che il MEF vuole/vorrà attuare.
Siamo lieti di constatare come “l’alta” Dirigenza MEF creda fortemente nel lavoro da remoto e di come intenda portarlo avanti, non da domani bensì da ieri.
Sa perfettamente di avere alcune posizioni più o meno “ostili” al proprio interno, ma non solo non vuole tornare indietro, bensì c’è la volontà di rilanciare su questa moderna forma di lavoro fungendo anche da Amministrazione trainate per le altre.
L’informatizzazione del MEF, seppur con i vari distinguo, è una realtà che, avuta una forte accelerazione durante la pandemia COVID, dovrà ora svilupparsi ancor di più nella forma “ordinaria” della nostra attività lavorativa.
È assodato che questo processo non possa dipendere solo e soltanto dalla nostra Dirigenza, è necessario che anche la classe politica abbracci questa idea di futuro che, partendo da nuove forme di lavoro, vada ad impattare in senso positivo anche sulla vita personale dei lavoratori, basta pensare alle criticità legate alla mobilità ad esempio.
Diamo per scontato che questa “trasformazione” culturale/sociale non si debba rivelare un mero “ritiro” della presenza dello Stato sul Territorio ma un diverso modo di fornitura dei servizi attraverso una capillare implementazione delle strutture informatiche, in modo che siano i “servizi” a raggiungere l’utenza e non viceversa.
Il mondo, non solo quello del lavoro, sta cambiando, cerchiamo di guidare tale cambiamento e di non subirlo passivamente.
Riteniamo inutile ed anacronistico cercare di mantenere posizioni acquisite fini a se stesse, il cambiamento va gestito non rifiutato a priori.
Proprio per questo abbiamo chiesto, tornando alla chiusura dell’Ufficio postale, che vengano messe in atto tutte quelle attività pratiche/logistiche al fine di ridurre il più possibile i primi comprensibili effetti negativi sull’utenza nel caso non si giunga ad altre alternative rispetto alla chiusura dello stesso.
Aspettiamo la sottoscrizione definitiva del CCNL 2019/2021, (settimana prossima), con le sue novità circa le varie forme di lavoro da remoto (Lavoro Agile; Coworking; Telelavoro domiciliare ecc.), aspettiamo di poterci sedere al tavolo di contrattazione per rendere operativo tutto ciò.
Le premesse per fare un buon lavoro, anche grazie alla nostra Amministrazione, ci sono tutte.
Roma, 4/05/2022
Il Coordinatore Nazionale
Walter Marusic