Rientro in sicurezza!

RIENTRO IN INSICUREZZA

NON CI STIAMO!

Si è tenuta il 4 novembre la riunione con le organizzazioni sindacali e RSU della sede di XX Settembre sull’ “aggiornamento delle misure di sicurezza”, alla presenza del Capo Dipartimento dott.ssa Vaccaro, della dott.ssa La Cecilia e della Consigliera Parrella.

Riunione territoriale sulla sicurezza nei luoghi di lavoro che è materia di contrattazione: come organizzazioni sindacali insieme alle RSU abbiamo espresso chiaramente che la sicurezza NON è GARANTITA nelle sedi MEF a partire dalle disposizioni del 29 ottobre sul lavoro agile.

Tutti i Sindacati, assieme alla RSU, hanno espresso all’Amministrazione la forte contrarietà e opposizione alle disposizioni che prevedono un massimo di 6 giorni di lavoro agile al mese, in un’Amministrazione che aveva raggiunto eccellenti risultati in termini di produttività durante il periodo di lavoro agile emergenziale, come la stessa Capo Dipartimento ha sottolineato.

È incomprensibile, a noi e a tutti i lavoratori del MEF come l’Amministrazione che più aveva investito sulla remotizzazione, arrivando a virtualizzare gli uffici, sia tornata bruscamente indietro, annullando una potenzialità di innovazione del lavoro nella PA per scegliere una interpretazione restrittiva della norma in vigore e generando condizioni di sovraffollamento e ingestibilità degli uffici sin dai primi giorni.

È un grande errore al MEF ridurre drasticamente il lavoro agile, oltre che per gli investimenti effettuati, per la sicurezza, visto che i contagi stanno tornando a salire. Affermare che si potranno generalizzare gli 8 giorni se salgono i contagi è vergognoso: i contagi vanno prevenuti e la legge lo permette attraverso una programmazione del lavoro agile che può arrivare al 49% del tempo di lavoro di ogni lavoratore.

Tutte le OOSS e le RSU hanno chiesto di rivedere la determina del 29 ottobre, innalzando i giorni di lavoro agile come misura di sicurezza, perché sono sotto gli occhi di tutti le criticità emerse immediatamente: stanze troppo affollate, assembramenti all’ingresso, parcheggi pieni alle prime ore del mattino.

I giorni di lavoro agile come misura di prevenzione dalla pandemia, rispettando il criterio di legge della prevalenza, possono arrivare a 10 per ogni lavoratore.

Tantissime sono le criticità che abbiamo segnalato:

  • sovraffollamento delle stanze: la rotazione su 6 giorni di lavoro agile non permette un adeguato distanziamento;
  • impossibilità di raggiungere l’ufficio in sicurezza: i parcheggi sono pieni fin dalla prima mattina; l’alternativa sono i mezzi pubblici affollati. Abbiamo chiesto convenzioni con i parcheggi limitrofi a XX Settembre, che però ci dicono che sono pochissimi. Inoltre i servizi come la ristorazione e la biblioteca marciano a scartamento ridotto. Ma ci dicono…bisogna alimentare il PIL dei bar del circondario.
  • Le “casistiche esemplificative” dell’allegato 2 per arrivare agli 8 giorni: vengono interpretate in senso restrittivo, pochissimi dirigenti si stanno prendendo la responsabilità di valutare le situazioni individuali.

Così restano esclusi dalle tutele i colleghi che fino a pochi giorni fa stavano a casa perché “fragili” con comorbilità mentre adesso non hanno riconosciuti nemmeno gli 8 giorni! Per non parlare dei caregiver di persone con la 104 art. 3 c. 3, con patologie gravi. Siamo al paradosso che ai portatori di 104 per assistenza vengono “concessi” 4 giorni di lavoro agile perché “hanno già i 3 giorni di 104 c.3”, esponendo così i familiari malati gravi a maggior rischio di contagio.

Restano così esclusi troppi lavoratori che hanno patologieanche gravi che attualmente non rientrano nella normativa che oggi individua i “fragili”: per questi lavoratori abbiamo chiesto di inserire una valutazione caso per caso da parte del medico competente, che oggi invece risponde a questi lavoratori che possono rientrare in presenza.

Restano esclusi i pendolari che arrivano a Roma da tutti i comuni del Lazio, prendendo treni e mezzi pubblici già affollatissimi. Per tutte queste tipologie di diritto individuale abbiamo chiesto puntuale presa in carico da parte dell’amministrazione: ma la Capo Dipartimento ha risposto che le fattispecie esemplificative possono essere ampliate dai dirigenti. Sappiamo bene però che al MEF una determina del DAG detta legge, e va modificata a monte, con indicazioni precise ai dirigenti;

  • Disconnessione: come ha detto stessa la Cons. Parrella, è il diritto del lavoratore a non essere disturbato, ma invece è stata variamente interpretata da dirigenti che sono arrivati a chiedere 13 ore di contattabilità, in un revival ottocentesco, mentre questi temi delicatissimi sono oggetto di contrattazione a livello del prossimo CCNL;
  • Il documento sulla sicurezza proposto dalla amministrazione cita il mobility manager: ma non è stata ancora aggiornata la ricognizione dei mezzi e dei tempi di percorrenza casa-lavoro dei lavoratori, che avrebbe dovuto servire preventivamente al piano di rientro per organizzare opportunamente le presenze.

Le risposte dell’Amministrazione sono state di timida ricezione dei problemi, ci è stato detto che sarà istituita una commissione-cabina di regia per il monitoraggio dell’andamento dei rientri, e che sarà avviata una survey con questionari sulla mobilità del personale. Sui parcheggi ci è stato riferito di un tavolo con Roma Capitale, fermo da mesi. Noi unitariamente pensiamo che non si possano aspettare i risultati di commissioni da istituire mentre i lavoratori affollano le sedi, ma che al contrario si debba procedere oggi in modo prudenziale, con un rientro graduale come previsto dalle norme.

Per via dei Normanni (DF, CTR Lazio e CTP Roma) incontro positivo.

Nel pomeriggio, durante l’incontro a via dei Normanni, opportunamente il direttore Filiani ha compreso che 8 giorni di lavoro agile al mese servono in questa fase di pandemia per alleggerire la pressione antropica negli uffici, tenendo in giusta considerazione chi si muove con i mezzi pubblici nella regione e nella città.

Ha annunciato che doterà di plexiglass tutti gli uffici che ne faranno richiesta ed interverrà per limitare le interpretazioni “personalistiche” dei dirigenti in merito alla contattabilità, che sicuramente non può essere di 13 ore. Ha annunciato che sono finalmente arrivati e prossimi alla distribuzione i 2000 pc che il DF aspettava dall’inizio della pandemia, durante la quale i lavoratori, con grande spirito di sacrificio e abnegazione, hanno lavorato con le proprie dotazioni informatiche

Ci auguriamo che i tempi di distribuzione siano finalmente rapidi e con accesso universale alle dotazioni, così come già promesso in sede di contrattazione decentrata davanti a RSU e delegati in primavera.

I LAVORATORI NON POSSONO ESSERE ESPOSTI A MAGGIOR RISCHIO DI CONTAGIO PER UNA INTEPRETAZIONE LIMITATIVA DELLA NORMA.

IL LAVORO AGILE AL MEF VA VALORIZZATO COME MISURA ORGANIZZATIVA E DI TUTELA DELLA SALUTE E SICUREZZA DEI LAVORATORI

FP CGIL CISL FP UIL PA USB FLP UNSA CONFINTESA TERRITORIALI CHIEDONO LA REVISIONE DELLE DISPOSIZIONI DEL 29 OTTOBRE E ANNUNCIANO INIZIATIVE DI MOBILITAZIONE

NON CI FERMEREMO!

FP CGIL    CISL FP     UILPA     UNSA   CONFINTESA FP     USB PI     FLP

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *