IL REBUS DELLE QUOTE Indennità Aggiuntiva di Fine Rapporto

In questi giorni circolano voci riguardo l’ammontare della quota annuale di Indennità Aggiuntiva di
fine Rapporto relativa al Fondo di Previdenza per l’anno 2018. Voci che hanno gettato nel panico i
lavoratori in procinto di andare in pensione e che hanno realizzato, all’improvviso, di percepire una
indennità di cessazione dal servizio inferiore rispetto agli anni precedenti.
Qualcuno parla di una decisione del Fondo di Previdenza del personale del MEF di diminuire di 249
euro la quota dell’indennità di cessazione dal servizio portandola da 1.757 euro per anno di servizio
nel fondo, a 1508 euro. Qualcun altro chiede lumi al Presidente del Fondo.
Noi prima di unirci, in maniera affrettata, al coro del dissenso cerchiamo di capire come viene
calcolata tale quota e come poterla integrare al meglio.
La Circolare n. 1/2019 del 02/01/2019, disponibile in libera visione sul sito del Fondo di Previdenza,
riporta l’art. 10 del D.P.R. n. 1034/1984 che stabilisce la misura dell’indennità di ogni anno data dal
rapporto tra le entrate del fondo (84% del totale, per la precisione) dell’anno e il totale degli anni di
lavoro maturati dagli iscritti che cesseranno dal servizio nello stesso anno.
Ne consegue che, restando invariate le somme disponibili del Fondo, quello che incide sul
calcolo della quota annuale di indennità è il totale degli iscritti che cessano dal servizio
nell’anno. Coloro che andranno in pensione nel 2019, come quelli già andati nel 2018 si
troveranno in buona e numerosa compagnia e si vedranno corrispondere un’indennità
inferiore moltiplicata per tutti gli anni di servizio.
Il meccanismo, pur garantendo la parità di trattamento per chi cessa di lavorare nello stesso anno,
non tutela da queste situazioni che si traducono in minori o maggiori disponibilità economiche
legate alla Indennità di Fine Rapporto e questo a secondo dell’anno in cui cessa il rapporto di lavoro.
Già lo scorso autunno, quando ancora quota 100 era una lontana promessa e non la realtà che è
oggi, CONFINTESA FP aveva lanciato la proposta di consentire ai lavoratori pensionati delle Agenzie
Fiscali e del MEF di continuare ad usufruire dei benefici delle sovvenzioni per le spese sanitarie anche
dopo la cessazione del rapporto di lavoro attraverso il versamento di contributi sulla pensione che
andassero a rimpolpare le casse del Fondo.
Certo questa non è la soluzione definitiva ma potrebbe essere uno strumento utile per gestire le
situazioni di emergenza andando incontro ai lavoratori che hanno dedicato parte della propria vita
all’Amministrazione.
Segretario Generale
(Claudia Ratti)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *