Comitato Unico di Garanzia o Certificatore di decisioni altrui?

Il Comitato unico di garanzia, all’interno dell’amministrazione pubblica, ha compiti propositivi, consultivi e di verifica e opera in collaborazione con la consigliera o il consigliere nazionale di parità”, (art. 57 del d.lgs. n. 165/2001).

Nonostante quanto preveda il D.Lgs. 165 ed un’infinità di Direttive successive, per la Nostra Amministrazione il Comitato Unico di Garanzia altro non è che un Comitato Certificatore delle decisioni altrui, e, possibilmente, l’approvazione di quanto deciso da altri deve avvenire nel minor tempo possibile.

Ciò posto, secondo noi, l’argomento smart-working, interessando tanti nostri colleghi, andrebbe affrontato/valutato con la dovuta attenzione che merita e, quindi 24/36 ore di tempo, per di più attraverso l’utilizzo delle mail e non tramite incontri, non ci sembrano né la giusta tempistica né la modalità più consona.

È necessario poter avere risposte precise e puntuali, come la conferma se i colleghi attualmente in regime di part-time possano, quando lo smart-working sarà a regime, usufruirne (come peraltro prevede la Direttiva di Funzione Pubblica), o quale possa essere l’eventuale discriminante per stabilirne l’esclusione, se si prevede una data percentuale,  in base alle motivazioni per le quali si effettua il part-time (doppio lavoro, problemi di salute ecc. ecc.).

Queste domande sono peraltro le stesse che si stanno ponendo tantissimi colleghi/e, uomini e donne che avrebbero tutto l’interesse ad aderire a questa forma di lavoro flessibile, domande alle quali andrebbe data una risposta prima, molto prima, che parta la seconda fase di sperimentazione, perché, se è certamente vero che l’applicazione dello smart-working per chi attua già un orario flessibile, completamente diverso nella parte giuridica ed economica, necessità di una attenta valutazione, altrettanto vero è che la sperimentazione in corso dovrebbe servire proprio a questo.

L’altra strada per togliere qualsiasi dubbio su eventuali discriminazioni è quello di mettere nero su bianco che a “regime” tutti gli attuali part-time verranno trasformati (con i dovuti adeguamenti orari) in smart-working.

“Inoltre, al fine di garantire il rispetto del principio di non discriminazione e di non vanificare gli altri istituti con la finalità della conciliazione vita-lavoro già riconosciuti al dipendente (come nel caso del part- time e dei permessi previsti dalla legge 104/1992 ecc.), è necessario che l’atto interno sul lavoro agile dell’amministrazione, adottato in base a quanto indicato in seguito, non determini esclusioni rispetto al personale destinatario dello stesso. Tutt’al più, la circostanza che al dipendente siano già riconosciute misure di flessibilità può essere considerata ai fini della definizione dei criteri di priorità nell’accesso al lavoro agile, qualora le richieste avanzate dai dipendenti siano numericamente superiori alle posizioni rese disponibili dall’amministrazione”, (Linee Guida – Lavoro Agile della Presidenza del Consiglio).

Evitiamo di far depositare ricorsi in tal senso, da chi potrebbe sentirsi discriminato, ritenendo il regolamento MEF in contrasto con quanto indicato dalla Presidenza del Consiglio, semplicemente mostrando più chiarezza e trasparenza nelle decisioni prese.

Noi non siamo contro lo smart-working nè contro l’Amministrazione a prescindere, chiediamo però alcune dovute risposte che tolgano i tanti dubbi ai nostri colleghi, chiediamo “Rispetto per i Lavoratori”!

Certo diventa difficile chiedere certezze su di un argomento così importante, che vede  coinvolto un alto numero di colleghi, se  poi qualcuno, non facendo campagna elettorale, si affretta a fare da sponda all’Amministrazione dando il proprio “via libera” a quanto stabilito dalla stessa senza aspettare il parere collegiale del CUG.

Qualche mala lingua dice che effettivamente c’è chi non fa campagna elettorale utilizzando i problemi dei lavoratori, preferendo farla rivolgendosi alle Amministrazioni (ad esempio facendo da sponda nei momenti di bisogno) oppure rivolgendosi ai Governi di turno (magari in prossimità di referendum/elezioni).

Sicuramente ognuno fa campagna elettorale rivolgendola a chi meglio ritiene.

Come sempre, Vi terremo informati sugli sviluppi.

 

                          Coordinatore Nazionale MEF

                             Walter Marusic

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